lunedì 3 marzo 2014

I ministri che si avvalgono della "facoltà di non rispondere".

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/gentile-limbarazzo-dei-ministri-lupi-e-colleghi-se-danno-a-gambe/268182/

Da non credersi. Nemmeno nei film di Fantozzi si è mai vista una cosa del genere.
Questi si stampano il sorrisetto idiota sulla faccia e se ne vanno, così, con disinvoltura.
Non hanno nemmeno il coraggio di inventarsi una risposta qualsiasi, una supercazzola dell'ultimo minuto, come ben sapevano fare i loro predecessori della Prima Repubblica.

No. Questi se ne vanno e basta, sobriamente, pacatamente, serenamente, senza dare spiegazioni né giustificazioni, come se le domande poste dai giornalisti in una conferenza stampa non fossero affari loro.

Viene in mente la famosa battuta del compianto Alberto Sordi: "Perché io so' io e voi nun siete un cazzo!"


Ora, è evidente che da un governo da operetta come l'attuale non è che si possa pretendere molto: anzi, visti i surreali presupposti politici che ne hanno portato la formazione, non ci si può aspettare assolutamente nulla di più del vuoto spinto che ha caratterizzato il precedente governo Letta. Mettiamoci il cuore in pace e non facciamoci illusioni.
Eppure in teoria staremmo parlando di una compagine che, a dire dell'Ottimo Matteo Renzi, avrebbe il compito di mettere in atto una profonda trasformazione dell'architettura istituzionale e amministrativa attraverso l'implementazione di fondamentali riforme strutturali di cui la nuova legge elettorale e la rinuncia al bicameralismo perfetto sono solo una piccola parte perché nel programma di governo, oltre a questi due cambiamenti, vi è una lunga lista di obiettivi strategici da raggiungere.

Ma l'Ottimo Matteo Renzi vorrebbe far credere a noi italiani che tutto ciò può essere fatto con il supporto di una maggioranza politica del tutto identica a quella che sosteneva il suo predecessore che peraltro non ha combinato assolutamente niente, tanto da essere addirittura sfiduciata dall'interno dello stesso Partito Democratico.

Roba da pazzi, decisamente. Ma anche no, perché se valutiamo l'attuale situazione politica con un minimo di disincanto non facciamo fatica a prevedere quello che il futuro ci riserverà nei prossimi mesi; il sindachesso di Firenze (a proposito, quand'è che ti dimetti da sindaco? ah già, non ci pensi nemmeno, aspetti che venga dichiarata la tua decadenza in modo che la tua amministrazione non cada) si limiterà a portare a termine due compiti: il primo è la riforma elettorale, il secondo sono le elezioni europee. Poi, al primo intoppo, sarà lui stesso a uscirsene con il solito stantio ritornello del "Ci ho provato ma non mi hanno fatto lavorare"... e andremo quindi a nuove elezioni con il nuovo sistema elettorale che tanto piace a Berlusconi.

Nel frattempo, i ministeri dove si possono gestire i più succulenti e vorticosi giri di denaro, cioè la Sanità e le Infrastrutture, restano "saldamente" nelle mani di Alfano & complici.
Il resto mancia. Per la rottamazione, vabbeh, vorrà dire che porteremo pazienza.

Vamos.