lunedì 22 novembre 2010

La montagna e il topolino

Come richiesto e secondo copione, il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha partecipato questa sera alla trasmissione "Vieni via con me" per leggere l'elenco di tutto quanto è stato fatto durante la sua permanenza ai vertici del Viminale per contrastare la criminalità mafiosa in tutta Italia.


Ho la sensazione che se il suo intervento non fosse stato preannunciato dal clamore che ha inevitabilmente creato attesa e curiosità forse superiori a quanto l'evento oggettivamente meritasse, le parole del ministro avrebbero lasciato un'impronta mediatica molto maggiore.


Ho infatti anche la sensazione che al termine della performance la domanda sorta spontaneamente in molti telespettatori sia stata: "Tutto qui?"


Ebbene, signor ministro, no, non è tutto qui. I risultati ottenuti ed enunciati sono notevoli, ma non possono essere banalizzati da una polemica stucchevole in un contesto - quello televisivo - che per sua natura mal si presta all'approfondimento "volante", e mi si scusi l'ossimoro ma tant'è, non trovo definizione più adatta per un intervento di pochi minuti instradato su binari rigidamente prestabiliti, e altrimenti che binari sarebbero?


Vede, signor ministro, la televisione è uno strumento delicato e complicato, e in tv l'unica cosa che deve essere considerata più dannosa dell'improvvisazione è la parvenza dell'improvvisazione. E lei, signor ministro, anche se si è ben preparato, anche se ha studiato insieme alla regia i modi e i tempi del suo intervento, ha dato l'impressione di aver improvvisato.


E questo spiace, perché di una cosa abbiamo tutti bisogno: la speranza che tutte le istituzioni possano svolgere, insieme, un ruolo fattivamente efficace nella lotta contro la criminalità organizzata. E' ormai da troppo tempo, da ben prima che ci venissero a mancare Della Chiesa, Falcone e Borsellino, che attendiamo di vedere magistratura, forze dell'ordine e politica agire in sinergia e con decisione.
Quindi, signor ministro, faccia a sé stesso e a tutti noi un favore: continui ad agire e non si preoccupi di ciò che si dice in tv. I fatti si fanno, e mi creda, a volte ci si accorge che è molto più facile farli che raccontarli.


Signor ministro, molti dicono che lei stia operando molto bene. E allora resti un ottimo ministro, non cerchi di trasformarsi in un pessimo anchor-man. Gli italiani onesti gliene saranno molto grati e continueranno a stimarla.

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