martedì 4 novembre 2014

...un pensiero per Brittany Maynard.

Brittany non c'è più. Se n'è andata, non sappiamo dove, quel che sappiamo è che oggi, per sua scelta, non è più con noi.
Noi sappiamo perché Brittany se n'è andata, e lo sappiamo perché è stata lei stessa a spiegarcelo, con umiltà e dignità. Non credo che Brittany abbia voluto lasciare di sé una testimonianza, non credo che abbia voluto lasciarci un messaggio, non credo che abbia voluto fare di sé un esempio.

Credo che abbia semplicemente voluto darci una risposta, alla domanda: perché l'hai fatto?

Credo che abbia semplicemente voluto lasciarci un ricordo di sé.

Di fronte a questa vicenda, io chino il capo e  non esprimo giudizi.

Altri invece non sembrano aver colto l'occasione per tacere.

E allora a costoro, sì, vogliamo rispondere. E rispondiamo affermando che le parole del monsignore sono uno straordinario compendio di considerazioni fuori tema, di ipocrisia e di fanatismo.

Considerazioni fuori tema, perché il caso della povera Brittany è di quelli in cui a una morte prossima, matematicamente inevitabile e quindi imposta dal destino, straziante e dolorosissima al termine del decorso della malattia, l'unica alternativa possibile è una morte anticipata, serena per quanto possibile e frutto di una libera scelta.
Qui non ci troviamo affatto, come invece sembrano evocare le parole del monsignore, di fronte a una scelta fatta per paura di affrontare le terribili sofferenze connesse a un percorso terapeutico che potrebbe comunque portare alla guarigione. No, qui la prognosi è infausta e senza appello.
Qui non ci troviamo affatto, come invece sembrano evocare le parole del monsignore, di fronte a una scelta fatta a causa del rifiuto, da parte delle strutture sanitarie e assistenziali, di fornire alla paziente le cure, per costose che siano, che potrebbero portare alla sua guarigione. Nel caso di Brittany, la scienza nulla più poteva fare per salvarla.
Quindi, queste parole riportate dall'articolo:

"Ma riflettiamo - ha aggiunto - sul fatto che se un giorno si portasse a termine il progetto per cui tutti i malati si tolgono la vita, questi sarebbero abbandonati completamente: il pericolo è incombente perché la società non vuole pagare i costi della malattia e questa rischia di divenire la soluzione."
non hanno proprio alcun senso.
Anzi, un senso ce l'hanno: distorcere i fatti, non si capisce se per crassa ignoranza o per malafede.

Considerazioni ipocrite, perché parlare di condanna del gesto e non della persona è una idiozia priva di senso logico, visto che esiste un rapporto evidente fra il gesto e la decisione di attuarlo, decisione maturata non su Marte ma proprio nel cervello della persona in questione.
Ma in realtà ritengo di immaginare benissimo perché il monsignore si è espresso così: penso che in effetti egli avrebbe voluto dire ben altro (e lo avrebbe detto, se fosse vissuto un millennio prima), ma non lo ha ritenuto opportuno (=non ne ha avuto il coraggio) perché in tal caso l'opinione pubblica di nove decimi del pianeta se lo sarebbe mangiato senza nemmeno sputare gli ossicini.

Considerazioni fanatiche, perché dimostrano ancora una volta la totale estraniazione dalla realtà da parte di un clero che rifiuta di prendere atto dei fatti così come sono: oggi, l'incurabilità della malattia di Brittany, qualche secolo fa il fatto che fosse la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa.
Una storia già vista.

Ciao, Brittany. Che la terra ti sia lieve.

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