lunedì 19 maggio 2014

Il sorprendente outing di Matteo Renzi



"Votate chi volete ma non i buffoni"

Dunque, l'Ottimo Matteo Renzi esordisce con questa solenne e accorata raccomandazione al suo elettorato, ammesso che gliene sia ancora rimasto. E quanto consenso gli sia realmente rimasto lo sapremo fra una settimana, perché mai come in questa occasione le elezioni europee hanno una straordinaria valenza politica interna.

Una cosa, del pensiero dell'Ottimo Renzi, non si comprende molto bene dall'articolo: a chi egli si riferisca quando utilizza il termine "buffoni". Considerando l'attuale contesto politico e le forze in gioco, il primo nome che viene in mente è quello di Beppe Grillo, che, come tutti sanno, fa il comico.
Eppure vi è una differenza semantica di non poco conto fra il termine "comico" e il termine "buffone": nel primo caso ci troviamo spesso di fronte a un vero e proprio professionista, a volte un vero e proprio artista, e ci tornano in mente i nomi di Ettore Petrolini, Walter Chiari, Antonio De Curtis (in arte Totò), Peppino De Filippo e tanti altri insigni personaggi del mondo dello spettacolo; nel secondo caso, invece, essendo ormai definitivamente relegata alla storia medievale la figura del giullare, oggi più che di una figura si deve parlare di un insieme di caratteristiche comportamentali spesso risibili e a volte picaresche.

Comico è colui che ha la capacità artistica di far ridere, mentre buffone è colui che si mette in ridicolo agli occhi del prossimo o che ne suscita lo sdegno perché non rispetta la parola data, perché mente in maniera infantile, perché nella vita quotidiana e nei rapporti sociali e personali si rivela essere persona inaffidabile.

Se quindi è oggettivamente vero che Beppe Grillo è un comico, non sembrano esservi elementi per affermare che sia un buffone. Forse che nella cronaca politica di questi ultimi anni risulta che Grillo abbia mancato alla parola data? che abbia mentito? che abbia tradito? questo non mi risulta: forse è da definirsi come "buffone" colui che già due anni prima del crac Parmalat predicava pubblicamente di non acquistare i bond dell'azienda di Tanzi? non direi. Ma questo l'Ottimo Matteo Renzi probabilmente non lo ricorda: all'epoca, infatti, credo che fosse occupatissimo a fare praticantato politico e a imparare come si fa a diventare un Ottimo presidente del Consiglio.




Ma allora chi è il destinatario dell'appellativo di "buffone"? forse dobbiamo considerare come tali, nel pensiero dell'Ottimo Matteo Renzi, tutti i candidati del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo? Renzi li conosce uno per uno? se così fosse sarebbe veramente strano, visto che fino a ieri il presidente del Consiglio li ha sempre etichettati come dei perfetti sconosciuti.

Insomma, dare una risposta a questa domanda non sembra facile. A dire il vero, sorge il dubbio che ci sia un'altra suggestiva possibilità, ovvero che si tratti di un vero e proprio momento di catartica autocritica da parte dell'attuale presidente del Consiglio.



E' infatti accertato in maniera oggettiva che l'Ottimo Matteo Renzi, nel discorso con cui ha richiesto la fiducia al suo costituendo governo, ha preso impegni politici ben precisi sia per quanto riguarda una serie di riforme strutturali da mettere in atto sia per quanto riguarda le tempistiche, da lui ripetutamente garantite come da attuare prima di ciò che egli chiama il "semestre europeo", ovvero il periodo che per turnazione spetta all'Italia come presidenza del Consiglio europeo a far data dal 1° luglio 2014.

Nel merito, le riforme dell'architettura istituzionale su cui Matteo Renzi ha preso formale impegno, sia di fronte al Parlamento sia in altre numerose occasioni, sono:

1. riforma costituzionale con abolizione delle province
2. riforma del sistema elettorale tornando alle preferenze o, in alternativa, ai collegi uninominali
3. riforma della legislazione sul lavoro
4. riforma della fiscalità
5. riforma del pubblico impiego
6. riforma del patto di stabilità per sbloccare gli stanziamenti per l'edilizia scolastica
7. sblocco totale dei debiti della pubblica amministrazione attraverso l'utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti
8. agevolazione al credito delle piccole e medie imprese
9. riduzione "a doppia cifra" del cuneo fiscale

Ma ricordiamo anche altre ripetute prese di posizione dell'Ottimo Matteo Renzi in merito a questioni di carattere specificamente politico, come per esempio la ridiscussione del ruolo di Silvio Berlusconi subito dopo la sua condanna definitiva, che Renzi ebbe a definire come "game over", salvo poi manifestare successivamente la "profonda sintonia" con il suddetto pregiudicato.

Altra giravolta alquanto epocale è, come tutti sappiamo, quella in cui l'Ottimo Matteo Renzi ha prima escluso tassativamente di poter accettare un incarico di capo del governo senza passare dallo "scalone principale", cioè dall'investitura elettorale, e poi si è invece affrettato ad accettare tale nomina a legislatura avviata da soli pochi mesi, sostituendo il suo compagno di partito Enrico Letta, e a tal proposito non possiamo non ricordare la famosa frase: "Enrico, stai sereno" pronunciata da Renzi poco prima di sostituirlo a Palazzo Chigi.

Concludo questo elenco con le ripetute dichiarazioni di Matteo Renzi riguardo l'abolizione delle province, già sostanzialmente data per fatta il 3 aprile:


Peccato che l'esistenza delle province risulti ancora dall'art. 114 della Costituzione:


Adesso, visti questi precedenti non particolarmente edificanti in merito all'attendibilità delle dichiarazioni dell'attuale presidente del Consiglio, la domanda è se possiamo dormire sogni tranquilli oppure se dobbiamo prepararci a un nuovo salasso fiscale:


Ma soprattutto, a questo punto è anche giusto chiedersi chi fra Renzi e Grillo sia il comico e chi sia il vero buffone. E votare di conseguenza.

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