Dunque, secondo la persona non altrimenti qualificabile che come Daniela Garnero (già coniugata Santanché), il Ministro della Giustizia (sì, abbiamo detto proprio "giustizia") farebbe molto bene a mandare "gli ispettori" a Milano, al fine di "ispezionare" la Procura che si è permessa di avviare le indagini che hanno portato alla luce le indebite interferenze di una autorità istituzionalmente non competente (la presidenza del Consiglio dei ministri) in un procedimento di polizia giudiziaria in cui esistevano già precise e vincolanti disposizioni emanate dall'autorità (quella giudiziaria) che invece aveva piena e esclusiva competenza sulla fattispecie de qua, e in cui - proprio a causa di tali indebite interferenze - le suddette disposizioni sono state disattese invece che applicate.
Ora, basterebbe essere dotati del minimo sindacale di neuroni funzionanti per addivenire alla conclusione che, se un'autorità persegue un illecito essendo istituzionalmente investita del relativo compito, tale autorità non fa altro che svolgere la sua funzione, come è normale che sia in un paese normale. E di conseguenza, lungi dal doverla sottoporre a tragicomici provvedimenti di ispezione o a farseschi e improbabili tentativi di inquisizione, tale autorità dovrebbe semplicemente essere lasciata in pace nonché libera di continuare a fare il proprio dovere.
Ci si aspetterebbe, invece, che a essere perseguiti debbano essere non le istituzioni che hanno correttamente svolto la loro funzione, ma quelle che hanno indebitamente invaso un campo in cui non avevano alcuna competenza. Tutto qua. Niente di più, niente di meno.
Non è che ci voglia la zingara per comprendere questo semplice concetto, nevvero?
Ma la persona non altrimenti qualificabile che come Daniela Garnero (già coniugata Santanché) auspica e richiede l'esatto contrario, ovvero l'umiliazione e la persecuzione di chi svolge il proprio dovere, e tutto ciò al solo fine di continuare a proteggere un noto pregiudicato, ovvero quello dal "culo flaccido" (cit. Nicole Minetti) e dai tacchi molto alti (aggiungo io), che, pur essendo già stato penalmente condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici, continua ancora ad ammorbare l'aria delle istituzioni invece di essere rinchiuso fra solide sbarre, come avverrebbe in un paese "normale".
Ho dimenticato qualcosa?
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